Acquaformosa è un paese di etnia italo-albanese situato sul versante sinistro della valle dell'Esaro, ad una altitudine di 756 mt. Famosa per il bilinguismo che lo contraddistingue, mantiene ancora integre alcune tradizioni popolari di origine albanese e si pratica il rito bizantino. Gran parte del patrimonio artistico e culturale è custodito nelle chiese. La parrocchia, che va sotto il titolo di San Giovanni Battista, venne fondata nel 1505 in seguito ad una concessione fatta dall'abate cistercense di Santa Maria di Acquaformosa a una colonia di albanesi.
La chiesa dell'Immacolata Concezione presenta al suo interno un soffitto in legno dipinto, un affresco non integro del XVI sec. di ispirazione bizantina con una Deesis, un altro che ritrae San Nicola di Mira e un dipinto dell'Immacolata del 1785.
Al suo interno si custodiscono alcune tavole del '500 e una Madonna lignea del '300. Una delle chiese più antiche è quella di S. Maria del Monte, il cui nucleo originario venne fondato dai monaci basiliani. Alla chiesa, aperta solo nei mesi estivi, si arriva percorrendo un sentiero rurale, lungo la quale è possibile ammirare dei suggestivi panorami, con lo sguardo che arriva fino al mar Jonio. Intorno al Santuario sono state attrezzate aree pic-nic.
Nei giorni di carnevale, giovani e anziani danzano la caratteristica "vallja" al suono dell'armonica e della zampogna. Durante la Settimana Santa si intonano le "Kalimere", cantilene che rievocano la Passione di Cristo. La Pasqua viene annunciata lungo le vie del paese con il canto popolare Kristos Anesti, che significa Cristo è risorto. I festeggiamenti in onore del patrono di Acquaformosa, San Giovanni Battista, si svolgono il 29 agosto, giorno in cui si svolge anche la fiera.
Piatto forte della tradizione è una particolare pasta chiamata "shtridhelia", da gustare condita con salsa di pomodoro.