Cervicati è uno dei paesi arbëreshë della provincia di Cosenza, si trova, a circa 500 metri sul livello del mare, in posizione centrale tra le valle del Crati e la valle dell'Esaro, sul versante interno della Catena Paolana. Si gode, pertanto, di una vista mozzafiato dell'intera vallata intorno all'abitato, immersa in secolari uliveti e castagneti. Come per quasi tutti gli altri paesi arbëreshë della provincia, ha mantenuto saldi le tradizioni e l'abito tradizionale indossato principalmente nelle manifestazioni folkloristiche. Non si è conservato, invece, l'idioma e il rito greco-bizantino che, come in altri paesi, è stato abbandonato nel Seicento in virtù di quello latino. Interessante da visitare il centro storico che mantiene intatti tutti gli elementi caratteristici del passato, in particolare gli stretti vicoli e le antiche case che non mancano di suscitare la suggestione del fascino del tempo nel visitatore. Interessante è la chiesa parrocchiale dedicata a San Nicola. Seicentesca, fu fortemente rimaneggiata in seguito al terremoto del 1783. Nel suo interno sono presenti una serie di altari decorati con opere di scuola meridionale datate tra il Sette e l'Ottocento. Da visitare anche il palazzo, residenza dei Guzzolini, signori del posto, in cui fu ospitato anche lo scrittore Francesco De Santis; la torre campanaria e i ruderi dell'antica struttura cistercense Maria ad Nives, eretta da Roberto il Guiscardo nel 1050. Anche a Cervicati, come in quasi tutti le comunità albanesi, nei giorni di carnevale, si celebra la vittoria del loro condottiero Giorgio Castiota Skenderberg sui turchi attraverso gli affascinanti e ritmi canti tradizionali chiamati "vallje". Nel casale, nel XV secolo, giunse una comunità di profughi albanesi che si stabilirono nell'abitato. Nella prima metà del XVII fu acquistata dai baroni Guzzolini che ne furono signori fino al crollo del regime feudale. Nel 1929 divenne frazione di San Marco Argentano, per poi, riottenere l'autonomia nel 1937.