Incastonato in una suggestiva vallata ricca di castagneti e faggeti, San Martino di Finita, a un'altitudine di circa 500 metri sul livello del mare, è attraversato da due corsi d'acqua, le cui rive e la vegetazione tutt'intorno contribuiscono ad aumentarne il fascino bucolico. Il primo è il fiume Finita, da cui trae una parte del toponimo, mentre l'altro è il torrente Coscinello. A 5 chilometri di distanza dal centro abitato si trova la frazione di Santa Maria Le Grotte, il cui nome deriva dalla presenza di alcune grotte naturali. San Martino è un centro di origine arbëreshë e ancora oggi mantiene l'idioma e il costume tradizionale. Il rito religioso greco-bizantino, invece, è stato abbandonato in favore di quello latino intorno alla metà del Seicento. Da visitare la chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo, in stile barocco, che, nonostante abbia subito numerosi rimaneggiamenti nel corso del tempo, mantiene un fascino fuori dal comune. Interessanti anche il Santuario della Madonna della Misericordia (in contrada San Bartolo), la chiesetta dell'Annunziata, la chiesa di Sant'Antonio e quella dell'Assunta (in frazione Santa Maria Le Grotte), la chiesa di Santa Rita (in contrada Brugnano) e la chiesa della Misericordia detta anche "del Borgo" realizzata da maestranze fuscaldesi. Tra gli appuntamenti che si tengono nel paese, ricordiamo l'Estate Sammartinese nel mese di agosto, con spettacoli e sagre nelle varie frazioni. Molto partecipata anche la festa della Misericordia, il 12 febbraio, in memoria della protezione offerta dalla Madonna durante il terremoto del 1854. Il borgo di San Martino esisteva già nel 1089, perché citato in una bolla papale. Nel XV secolo vi trovarono asilo i profughi dell'Albania.